LA GESTIONE DEI BENI CULTURALI AI TEMPI DEL COVID19 – Parte III

INTERVISTA A ROSSANA VITIELLO, FUNZIONARIO STORICO DELL’ARTE DEL MINISTERO PER I BENI LE ATTIVITÀ CULTURALI E PER IL TURISMO PRESSO IL SEGRETARIATO REGIONALE DEL MIBACT PER LA LIGURIA

a cura di Azzurra Baggieri

1) All’interno del Segretariato regionale del MiBACT per la Regione Liguria, ed in qualità di storica dell’arte, lei si occupa di differenti attività. Tra queste vi è quella di coordinare l’Ufficio comunicazione, promozione eventi, relazioni con il pubblico. Considerata la grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo, in quale modo riesce a continuare a svolgere siffatta mansione?

Come coordinatrice dell’Ufficio comunicazione e promozione eventi, all’interno del Segretariato, mi occupo di valorizzazione del patrimonio culturale, di piani comunicativi e pubbliche relazioni.

Ciò significa che sono spesso impegnata nell’organizzazione di eventi culturali legati ai beni storico artistici della città, come la collaborazione alla manifestazione per valorizzare il “Sistema delle Strade Nuove e dei Palazzi dei Rolli”, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2006, a iniziative a livello nazionale come la Festa della Musica, per la quale sono stati organizzati diversi concerti, o la Giornata del paesaggio, fino ad attività mirate alla presentazione di volumi curati dal Segretariato o in collaborazione altri istituti.

Ad esempio, uno degli ultimi volumi presentati quello L’Abbazia di san Giuliano a Genova, curato dalla collega Cristina Bartolini, che ha avuto due momenti di incontro nello spazio dell’abbazia e presso la libreria La Feltrinelli di Genova.

Mi piace inoltre ricordare un’importante iniziativa, legata alla scoperta e al restauro di un dipinto del pittore genovese Lorenzo De Ferrari raffigurante La Vergine Assunta e la Santissima Trinità con i santi Leone Magno e Martino (attualmente esposto nel Palazzo Reale di Genova) resa possibile da un protocollo d’intesa tra il Segretariato della Liguria ed Enti e Uffici diversi, illustrata nelle pagine del volume Lorenzo De Ferrari per Casaleggio Boiro. Un’insolita vicenda, a cura mia e di Franco Boggero, attraverso alcuni saggi, un video e un disegno animato (di Enzo Marciante), questi ultimi contenuti in una card USB allegata.

Ebbene, con il sopraggiungere della pandemia e con le successive misure emergenziali adottate dal Governo non è stato più possibile continuare a svolgere siffatte mansioni, così come si sono dovute fermare tutte le collaborazioni con il Comune e la Regione, gli incontri di aggiornamento per le guide turistiche, tutti i rapporti con l’ Università, dai seminari per gli studenti ai futuri progetti di tirocinio.

Data la situazione di stallo, all’interno dell’Ufficio che coordino, abbiamo pensato di sfruttare maggiormente, in questo particolare periodo, gli strumenti del web.

Abbiamo, quindi, preferito intensificare la nostra presenza sul sito del Segretariato regionale della Liguria (link) e sui social network Facebook, Twitter, Instagram e nell’hashtag #iorestoacasa, cercando di comunicare non solo quello di cui fino ad oggi ci siamo occupati (tra cui i volumi citati dei quali, nella rubrica “I Libri del Segretariato”, stiamo facendo uscire su Fb e sul DBUnico del MiBACT un breve riassunto a puntate), ma anche notizie interessanti relative al mondo dell’arte.

Ad esempio in occasione del Dantedì o della Giornata internazionale della salute, abbiamo pensato di inserire su Fb alcuni post con immagini di opere d’arte conservate nei musei genovesi con soggetti inerenti a quelle tematiche, da alcuni dipinti a tema dantesco, a una scultura legata al tema del vaccino.

Quanto di più vicino all’attuale emergenza sanitaria? La scultura, intitolata  Edward Jenner inocula il vaccino al figlio, venne, infatti, realizzata dall’artista Giulio Monteverde (1837-1917) per celebrare proprio la prima sperimentazione di vaccino antivaiolo effettuata da Jenner nel 1796.

2) Di recente il MiBACT con le circolari n. 6 e 7 della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali ha pensato di impegnare i propri dipendenti investendo nella loro formazione e dunque proponendo agli stessi l’ascolto di lezioni e convegni on-line. Cosa ne pensa della proposta avanzata?

Il MiBACT, rendendosi conto di quanti dei suoi dipendenti fossero costretti a rimanere a casa, ha deciso di lanciare questo programma di formazione del personale.

In particolare, con le circolari n. 6 e n. 7 la Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali ha offerto ai dipendenti l’opportunità di fruire in differita streaming di alcuni corsi relativi a diversi temi legati al mondo dei beni culturali con anche il rilascio di attestato di partecipazione.

Tuttavia, non è stata avviata solo questa offerta formativa. Infatti, a partire dal giorno 8 aprile è partito il programma di formazione a distanza predisposto dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, in accordo con la Direzione Generale educazione, ricerca e istituti culturali del MiBACT per l’aggiornamento professionale del personale del MiBACT e per tutti gli operatori dei beni culturali.

Credo che le idee avanzate in tal senso rappresentino un buon modo di impegnare i dipendenti del Ministero: investire in formazione per avere, quando l’emergenza sarò rientrata, personale con maggiori conoscenze, non può che portare beneficio a tutta l’Amministrazione!

3) Oltre all’attività che svolge presso il Segretariato, lei è anche uno dei membri della Commissione per l’Ufficio Esportazione della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della Liguria. I lavori dell’Ufficio Esportazione sono stati interrotti o si riesce a portare avanti i procedimenti, quanto meno quelli già avviati?

Il capo V del D. Lgs. n. 42/2004, relativo alla Circolazione in ambito internazionale dei beni culturali, disciplina le modalità attraverso le quali siffatta circolazione può essere effettuata.

Ebbene, ai sensi dell’art. 68, co. 2 del D. Lgs. n. 42/2004, chiunque intenda far uscire dal territorio della Repubblica le cose indicate dall’art. 65, comma 3 (compresi quindi anche i beni culturali di cui all’art. 10 del medesimo D.Lgs.) deve farne denuncia al competente ufficio di esportazione.

Ai sensi del comma 3 del medesimo articolo l’Ufficio di esportazione, svolti gli accertamenti necessari, può rilasciare il certificato di libera circolazione o negare lo stesso con motivato giudizio.

In qualità di membro della Commissione Esportazione, posso dire che nei 40 giorni entro i quali devono essere svolte, seguendo le linee guida dettate dal Ministero, tutte le verifiche necessarie per rilasciare o meno il certificato di libera circolazione, occorre stilare un verbale dettagliato su ogni opera di cui si chiede il trasferimento. Tali ricerche spesso richiedono tempo oltre alla consultazione di testi specifici nelle biblioteche di riferimento.

Tuttavia, al momento non è possibile recarsi nelle biblioteche e svolgere le dovute indagini sicché il lavoro inevitabilmente rimane fermo. Infatti, da casa, sotto questo profilo si può fare ben poco.

Al momento ad esempio il mio lavoro è bloccato, in quanto per terminare una relazione già impostata, su un bene per il quale è stata avanzata istanza di trasferimento, avrei necessità di svolgere ricerche in biblioteche, attualmente chiuse al pubblico, per dare conto di tutti quegli elementi necessari in grado di confermare l’interesse particolarmente importante dell’opera nell’ambito del patrimonio storico artistico nazionale.

Infatti, una cattiva relazione che negasse il certificato di trasferimento su fallaci argomentazioni lascerebbe ampi margini al proprietario del bene stesso di adire le vie giurisdizionali.

4) Cosa ne pensa della presenza on – line di così tanta cultura? Con questa grande riscoperta telematica del patrimonio culturale, siamo incentivati a fruire delle collezioni e delle mostre on-line. Che opinione ha a riguardo?

Se da un lato appare encomiabile l’iniziativa di visitare on line gratuitamente le tante collezioni che i Musei hanno deciso di rendere fruibili a mezzo della rete, così anche per le mostre (mi riferisco ad esempio alla mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale di Roma), allo stesso tempo nutro un certo timore… Se con più cultura sul web diventiamo inevitabilmente tutti più colti, allo stesso tempo temo si possa perdere il fondamentale rapporto diretto con l’opera d’arte.

Ad esempio, tenendo conto che molte opere, concepite per essere collocate in luoghi di culto o residenze private, sono poi state spostate nei Musei e quindi, già per tale motivo, decontestualizzate, come possiamo pensare di apprezzare davvero un’opera d’arte guardandola addirittura dallo schermo di un pc o di un telefonino, circondati dagli oggetti casalinghi?

Inevitabilmente la visione e la lettura dell’opera ne rimane deviata e per il visitatore on line risulterà oltre modo difficile recuperare l’occhio di chi osservava l’opera nelle condizioni spaziali e temporali in cui era stata generata.

Questa situazione del COVID -19 non vorrei ci abituasse troppo alla cultura on line facendoci dimenticare l’importanza del contatto con i beni culturali…

Picture by:Tomáš Hustoles (Prague National Museum)